Ben Vautier è un artista che ha cercato con tutte le sue forze di scioccare e sovvertire il mondo dell’arte. La militanza in Fluxus, le Appropriazioni, le performance, la decostruzione del linguaggio, i testi rigorosamente in corsivo e le poesie tracciano il ritratto fedele del vento di rinnovamento che attraversò l’arte negli anni ’60.

Ben Vautrier, in arte semplicemente Ben, nasce a Napoli nel 1935, ma vive in Turchia, Egitto e Grecia, prima di approdare definitivamente a Nizza, nel 1949. Fa i mestieri più disparati e si interessa all’arte da autodidatta, interessandosi al lavoro di Marcel Duchamp e frequentando numerosi artisti.

Sono gli anni delle cosiddette Appropriazioni: per evidenziare l’importanza della firma rispetto al contenuto di un’opera d’arte, Ben rende il proprio nome il soggetto di un dipinto. Passa quindi a firmare oggetti, cose di uso quotidiano, la città di Nizza, un buco ed infine opere di altri artisti e persino il proprio corpo, che espone proprio a Nizza come opera d’arte, proclamando che: “per cambiare l’arte bisogna cambiare l’uomo”.

Nei primi anni Sessanta entra a far parte del movimento Fluxus, partecipa ai loro festival internazionali, alle performance pubbliche e ne abbraccia l’attitudine di anti-arte. Comincia il periodo delle “verità”, ossia dipinti occupati per tutta la superficie da scritte con poesie o affermazioni inerenti l’arte, gli artisti, le sue convinzioni ed i suoi sentimenti. O semplicemente, descrizioni oggettive, come quando su uno dei dipinti scrive “tela”.

A tutto ciò affianca le azioni verso l’Ego, come prendere dei sonniferi durante il proprio vernissage (ed essere presente ed assente contemporaneamente).

L’evoluzione di Ben, sempre alla ricerca della verità

Negli anni ’80 introduce nelle sue opere una componente figurativa ironica e grottesca. Tuttavia, non abbandona mai lo spirito Fluxus: organizza festival del movimento, fonda il Thèatre total, tiene performance con azioni ostinatamente provocatorie come fissare il pubblico, realizza un film in cui insulta gli spettatori, scrive e pubblica riviste.

Ben Vautier - The Joker - Bolaffi Arte

Nel 1990 è invitato alla Biennale di Venezia, dove realizza un’intera parete dedicata proprio a Fluxus. Per tutto il decennio espone in Francia, Italia, Inghilterra e Giappone. Ancora oggi, le sue azioni, performance, opere continuano a concentrarsi sulla ricerca della verità.

Per Bolaffi, nel 1977 Ben realizza la copertina con The Joker, nella serie Le carte da gioco. Questo multiplo d’arte è acqistabile online sul sito Marotta Editori.