Marotta Editori

Chiunque ami l’arte ha sognato, almeno una volta nella vita, di vivere circondato da una ricca collezione di opere. Un sogno che si può avverare: il piacere di collezionare multipli d’arte è praticamente per tutte le tasche e addirittura può essere un investimento che si rivaluta nel tempo.

Oltre che fonte di prestigio e di abbellimento delle proprie dimore, dal Rinascimento in poi, l’arte è stata considerata anche un ottimo investimento per le proprie finanze.

La crescita del mercato dell’arte

Nell’ultimo decennio il fatturato del mercato dell’arte e dei beni da collezione è cresciuto costantemente. A fine 2018 ha mosso 12,2 miliardi di dollari a livello globale (secondo il report della società Deloitte Art&Finance rilasciato nel 2019 in collaborazione con ArtTactic, banca dati internazionale che riunisce i risultati d’asta e calcola il ranking degli artisti) ed ha confermato il trend arrivando a 13,3 miliardi di dollari nel 2019 (seguendo il report The Art Market in 2019 a cura di Artprice, altra banca dati internazionale che riunisce i risultati d’asta e calcola il ranking degli artisti).

Il rendimento delle opere d’arte, che bisogna sempre considerare sul lungo periodo, ne fa sicuramente un buon affare: il 78% del mercato (composto per la maggior parte da pittura e opere realizzate dopo il 1945) ha avuto nel 2019 rendimenti in linea con il mercato azionario americano. Inoltre, Artprice ha calcolato che (alla fine del 2019) in media le opere d’arte contemporanea detenute per almeno 13 anni hanno avuto un rendimento medio annuo del 4,6%, il 51% del totale ha registrato un aumento dei prezzi, il 48% ha subito un calo di valore, l’1% è rimasto stabile.

Rischi e rendimenti

Quali sono i rischi di investire in opere d’arte? Oltre alle oscillazioni economiche globali, che ovviamente non sono eliminabili, il rischio maggiore è quello di finire vittima di una truffa, acquistando un falso oppure pagando un’opera ad un costo nettamente superiore al suo valore effettivo.

Per minimizzare questo rischio, può essere sufficiente rivolgersi a professionisti qualificati e competenti, come galleristi o case d’asta certificate, e magari limitarsi, almeno all’inizio, al mercato primario (ossia quello in cui le opere d’arte vengono vendute per la prima volta).

Collezionare multipli d’arte: un ottimo punto di partenza

Non esiste una regola precisa per cominciare ad investire in arte, ma partire con i multipli d’arte potrebbe offrire sufficienti garanzie anche ai neofiti.

Una valutazione specifica dev’essere fatta per i prezzi: oltre alle valutazioni che valgono per tutte le opere d’arte (autore, periodo, soggetto, unicità, dimensioni, stato di conservazione, provenienza) per le stampe d’arte in particolare bisogna tenere conto della tiratura.

Maggiore è il numero di esemplari realizzati, minore sarà il prezzo: per questo motivo si può verificare il caso che il multiplo di un autore famoso (con un’alta tiratura) può essere meno caro di quello di un autore non di primo piano (ma realizzato con una tiratura più bassa).

Questo, tuttavia, non influisce sul rendimento generale: basti prendere come titolo di esempio il valore dei multipli di Picasso (come le incisioni e le linoleografie) che, tra il 2000 e il 2015, è cresciuto del 200% .

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