Marotta Editori

Daniel Spoerri, genio delle arti e della…ristorazione, ha stabilito un legame indissolubile tra arte visiva e cibo creando la Eat Art. I suoi “quadri trappola” hanno tracciato un sentiero nuovo per la creazione artistica.

Nato in Romania nel 1930, ma emigrato in Svizzera a 12 anni, dopo che il padre era stato ucciso dai Nazisti, Daniel Spoerri ha espresso il suo talento in discipline molto diverse tra loro: è stato danseure – étoile dello Stadttheatre di Berna, poeta, coreografo, regista. Ha fondato la casa editrice MAT (Multiplication d’art transformable) ed infine si è dedicato alle arti visive ed alla cucina.

Negli anni ’60 fa parte del Nouveau Réalisme assieme a Jean Tinguely, Yves Klein, Christo, Mimmo Rotella, Niki de Saint Phalle, quindi diventa membro di Fluxus.

Daniel Spoerri e la Eat Art

Il suo nome è legato indissolubilmente alla Eat Art, una forma di performance interattiva nata dalla riflessione sui principi della nutrizione umana, che l’artista definisce nel 1967. Essa riprende i tableaux – pièges (quadri – trappola) con cui ha esordito nel mondo delle arti visive nel 1960.

Si tratta di quadri realizzati incollando oggetti di uso comune al piano su cui sono disposti, esattamente nella posizione i cui si trovano. Tutto l’insieme viene quindi trasformato in un quadro cambiando l’orientamento del supporto, ovvero attaccandolo al muro: tutto ciò che era orizzontale, diventa verticale.

I tableaux-pièges entrano di diritto nella Eat Art quando l’artista decide di fissare al tavolo i resti dei pasti. Nascono così i suoi “banchetti”, che riuniscono i resti di pasti consumati in compagnia o addirittura nel Restaurant Spoerri, che apre nel 1968 a Düsseldorf.

Lì cucina per i suoi clienti piatti stravaganti e, su richiesta, trasforma i resti dei loro pasti in opere d’arte. Nel 1970 inaugura la Eat Art Galerie, casa editrice e spazio espositivo per le opere di Eat Art realizzate da Joseph Beuys, Richard Lindner, Bernhard Luginbühl, Karl Gerstner, André Thomkins, César, Roy Lichtenstein, Ugo Dossi.

Negli anni si dedica anche alla scultura, tanto da creare a Seggiano (Grosseto), all’inizio degli anni ’90, il parco di sculture contemporanee Il Giardino. Dal 2007 vive in prevalenza a Vienna, dove si continua a dedicarsi alle sue creazioni artistiche.

Per Bolaffi ha realizzato la copertina Scorpione, edita nella serie di multipli d’arte dedicata ai Segni dello Zodiaco.

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