Scultore, incisore e medaglista, Floriano Bodini nasce a Gemonio (in provincia di Varese) nel 1933. Tre anni dopo, insieme alla famiglia si trasferisce a Milano.

La guerra lo costringe a sfollare a Valcuvia dove, grazie al nonno materno, apprende le prime tecniche pittoriche. Tornato a Milano, Bodini inizia i suoi studi; frequenta il Liceo Artistico e quindi l’Accademia di Brera, dove è allievo di  Francesco Messina.

Boldini ed i giovani del Realismo Esistenziale

Negli anni Cinquanta entra a far parte del Realismo Esistenziale, un gruppo di giovani artisti allievi di Aldo Carpi e Francesco Messina all’Accademia di Brera, riunito intorno a Mino Ceretti, Giuseppe Guerreschi e Bepi Romagnoni.

Bodini Ragazzo con corvo
Ragazzo e Corvo bronzo (1963) – ph. Sante Marchese

Il gruppo non aveva una organizzazione unitaria, tuttavia i suoi membri condividevano principi estetici e sociali e costituivano nel loro insieme una corrente artistica e di pensiero che fra il 1954 e il 1964 (anno della morte prematura di Romagnoni) promosse la ricerca di un’alternativa all’Informale ed all’Esistenzialismo post Seconda Guerra Mondiale.

Bodini Feto
Feto, Bronzo (1964)

Grazie alla lettura di Sartre, Camus e Kierkegaard ed all’influenza di eventi come la rivoluzione ungherese ed il rapporto Kruscev nel XX Congresso del PCUS, gli artisti del Realismo Esistenziale avevano maturato il rifiuto degli autoritarismi e dei conformismi sociali e politici.

La madre
La Madre, bronzo (1973)

La loro ricerca artistica aveva come punto di riferimento l’opera di Ben Shan, Bernard Buffet e Wols, oltre che l’art autre teorizzata da Michel Tapié  e il soggetto delle loro opere viene indagato come elemento cardine della partecipazione al dramma umano. Per Bodini questo significa sculture antropomorfe dalla superficie tormentata, come se fosse combusta o corrosa.

Tra bronzo e marmo, Bodini e la scultura monumentale

Nel 1977 l’Accademia di Brera gli assegna la cattedra di tecnica del marmo, dall’anno successivo diviene prima direttore (fino al 1987) e quindi presidente (1991 – 1994) dell’Accademia di Carrara. Dal 1987 al 1991 ottiene anche la cattedra di scultura al Politecnico di Darmstadt.

Bodini Paolo VI
Monumento a Paolo VI, Sacro Monte di Varese (1986)

La sua produzione resta fedele alla matrice realista, ma la combina con la ricerca di elementi moderni e psicologici, che talvolta virano in direzione espressionista. Il risultato è una figurazione arricchita da segni di natura simbolica e geometrica, costruiti con linee sinuose e segni arcani.

Monumento al cavatore
Monumento al cavatore, marmo di Carrara (1995)

Bodini concilia l’insegnamento con l’attività espositiva, sia in Italia che in Germania. Dalla Milano degli anni ’60, che lo vede mettere in mostra le sue opere in gallerie, musei, approda alla Biennale di Venezia (1962 e 1982) ed alla Quadriennale di Roma (1965 e 1972), di cui diviene Consigliere negli anni ’90.

A partire dagli anni ’70 la sua ricerca si concentra nell’uso del marmo, che nel decennio successivo sarà un materiale cardine per il suo ciclo di grandi opere pubbliche, tra cui ricordiamo: nel 1985, il Monumento a Virgilio per la città di Brindisi, nel 1989 il Paolo VI per il Duomo di Milano, nel 1994 il Presbiterio del Santuario della Santa Casa di Loreto, l’anno successivo  il Monumento ai Caduti sul lavoro per Carrara (città di cui è anche cittadino onorario), nel 1999 il Presbiterio di San Pietro nelle Grotte Vaticane ed infine nel 2003 il Ritratto di Papa Paolo VI della Sala Nervi in Vaticano.

Bodini
Monumento ai Sette di Gottinga nella piazza del Parlamento di Hannover, 1998

Negli stessi anni si dedica anche a lavori in bronzo, come il Monumento a Paolo VI per il Sacro Monte di Varese (1986), il Volo di colombe per la nuova sede AGIP di San Donato Milanese (1997), il Monumento ai Sette di Gottinga per la piazza del Parlamento di Hannover (1998), il Monumento a Stradivari per la Cremona (1999), la Porta Santa per la Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma (2000).

Bodini
Monumento a Stradivari, bronzo, Cremona (1999)

Nel corso della sua carriera, Bodini riceve molti riconoscimenti, come il Premio Presidente della Repubblica per la Scultura dall’Accademia di San Luca (1977), il Premio Bolaffi, il Premio per la Scultura Michelangelo Buonarroti, il Premio alla Carriera Dino Villani (nell’ambito del Premio Suzzara) e la nomina nel 1998 a Maestro del Palio della Città di Asti. L’anno successivo a Gemonio viene inaugurato il museo che porta il suo nome e che comprende una notevole collezione di libri e di opere che ha realizzato e collezionato. Tra gli autori figurano: Medardo Rosso, Arturo Martini, Giacomo Manzù, Lucio Fontana, Fernand Lèger, Henry Moore, Georges Rouault e Graham Sutherland.

Le Sette Arti Liberali
Floriano Bodini, La Retorica

Floriano Bodini muore il 2 luglio 2005 a Milano, dove nel 2007 gli sarà conferito l’onore del Famedio al Cimitero Monumentale.

Per Bolaffi ha realizzato la Retorica della serie Le Sette Arti Liberali.