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Nello shop online di Marotta e Marotta la collezione completa delle Copertine firmate BolaffiArte

Nei primi anni ’60, la rivista BolaffiArte, nata da una joint venture tra la casa editrice Bolaffi e l’editore Giorgio Mondadori, ebbe la geniale intuizione di affidare la realizzazione di ciascuna delle sue copertine ad un artista. Alla kermesse aderirono cento e più tra pittori e scultori di ogni parte del mondo e di ogni scuola o cartello. Da de Chirico a Warhol, da Mirò a Schifano, da Marini a Beujs a Moore a Manzù a tanti altri, senza porre superflui distinguo tra figurativo, informale, astratto, concettuale o pop, crearono, ciascuno, un’opera che l’editore utilizzò per la rivista e di cui realizzò una tiratura unica e irripetibile, firmata e numerata.

Le Copertine firmate BolaffiArte, dunque, come tessere di un unico mosaico, disegnano chi e cosa ha prodotto il novecento nell’ambito dell’arte visiva. E, in più, ciascuna di esse reca un segno, una storia, una vicenda legata alla vita dell’artista o al momento storico. E, a proposito di storia, vale la pena di ricordare le vicende di cui fu protagonista l’opera di Jiri Kolàr.  Le autorita cecoslovacche, si era in piena guerra fredda, non consentirono l’inoltro a Kolàr delle tavole da firmare. Dopo una lunga permanenza presso gli uffici doganali di Praga, le fotolitografie furono rese al mittente. L’artista inviò allora, per posta, tutte le sue firme che l’editore potè applicare in calce ad ogni tavola. Questa, emblematica del momento storico, ma ciascuna tavola, senza eccezione alcuna, reca con se una storia che potrà raccontare a chi vorrà ascoltarla.

La rivista propose i temi da sviluppare: l’Alfabeto, i Numeri Arabi, i segni dello Zodiaco, le Muse, i semi e le figure delle Carte da Gioco, i Peccati Capitali, le Arti Liberali, i colori dell’Iride, i cinque Sensi e il senso degli affari, il tema libero.

Le tecniche utilizzate furono: la fotolitografia, la serigrafia, il rilievo e, in alcuni casi originalissimi, il collage. I “Collages” di Aldo Mondino,  infatti, non recano numerazione perché tutte diverse e, dunque, esemplari unici. La stampa, sempre di altissimo livello, curata nei minimi particolari, da quattro a nove e più colori. Solo in rarissimi casi, le “Copertine” recano, in luogo della firma, il “cachet d’atelier” talvolta confortato da bollo notarile.

Ai lettori ed ai collezionisti il futuro di questa storia.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid initial_loading_animation=”none” grid_id=”vc_gid:1507926838980-958e99ab-ec7c-1″ include=”1134,1043,1024,1023,1022,1020,1019,1018,1017,1016,1015″][/vc_column][/vc_row]