[vc_row][vc_column][vc_column_text]Le opere di Michelangelo Pistoletto sono entrate prepotentemente nell’immaginario collettivo: La Venere degli Stracci, i Quadri Specchianti, i progetti Love Difference e Terzo Paradiso sono solo alcuni dei punti che tracciano il suo cammino artistico. E l’anno scorso la sua arte ha superato i confini della terra per raggiungere  lo spazio siderale.

Nato a Biella nel 1933, Michelangelo Pistoletto compie i primi passi della sua formazione artistica nello studio del padre, pittore e restauratore. In seguito frequenta la scuola grafica pubblicitaria diretta da Armando Testa.
Negli anni ’50 comincia la sua attività espositiva, con la serie Autoritratti.

Pistoletto - Quadri Specchianti
Pistoletto – Quadri Specchianti Foto: Flickr

Una prima svolta avviene all’inizio degli anni ’60, con i Quadri Specchianti: realizzati riportando fotograficamente elementi pittorici su carta velina, poi applicata su una lastra di acciaio inox lucidata a specchio, sono in grado di includere nell’opera d’arte lo spettatore e la dimensione del tempo.

La collaborazione, l’aggregazione e l’impegno nella poetica di Pistoletto

Qualche anno dopo, Pistoletto comincia a realizzare azioni all’esterno dei tradizionali spazi espositivi. Nel 1967 nasce lo Zoo: l’artista apre il suo studio a colleghi delle più disparate discipline ed al pubblico con cui, nel corso di svariati incontri, realizza una serie di collaborazioni creative. Con lo Zoo Pistoletto partecipa alla Biennale di Venezia del 1968, dove pubblica il Manifesto della collaborazione.

La sua azione aggregatrice è parte integrante della poetica che ha maturato nel corso degli anni. Nel 1978 – 1979 ad Atlanta dà vita alla Creative Collaboration, ovvero una forma di collaborazione artistica estesa a tutta la città. A Corniglia, la stessa idea si svilupperà nel tempo: con gli abitanti della cittadina ligure porterà in scena, al Teatro Quirino di Roma, lo spettacolo Anno Uno (1981).

Pistoletto, Venere degli Stracci
Venere degli Stracci, 1967 – ph Jean Pierre D’Albèra

Persino all’interno dell’Arte Povera (di cui è stato uno dei  maggiori protagonisti) il suo ruolo di catalizzatore tra gli artisti torinesi e di trait-d’union fra questi e quelli romani è stato fondamentale.

Dalla collaborazione all’impegno sociale, il passo è breve: nel 1994 Pistoletto dà vita a Progetto Arte, che attraverso un manifesto programmatico, incontri pubblici, manifestazioni e mostre, promuove l’arte  fulcro di una trasformazione socialmente responsabile. Le attività connesse al progetto sono tuttora sviluppate nella Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, una manifattura dismessa di Biella acquistata dall’artista nel 1991.

pistoletto Love Difference, 2013, Austria
Love Difference, 2013, Austria – Ph. Universalmuseum Joanneum

Nel 2002 prende il via  Love Difference – Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea, un progetto, figlio di Cittadellarte, per il quale il maestro realizza un grande tavolo specchiante che ha la forma del Mediterraneo ed ospiterà numerose attività tese a promuovere una politica che ami le reciproche differenze.

Pistoletto, Napoli e lo spazio

Nel 2010 Pistoletto pubblica il saggio Il Terzo Paradiso, disegnandone anche il simbolo: una riconfigurazione del segno matematico d’infinito, in cui invece di soli due cerchi ce ne sono tre. Il terzo cerchio, al centro, è simbolo del grembo in cui si genererà una nuova umanità, in grado di superare il conflitto distruttivo tra natura e artificio.

Pistoletto The Rebirth, Ginevra
The Rebirth, Ginevra, ph. Cittadellarte

Questo simbolo, semplice eppure potente, nel 2014 è stato installato nell’atrio della sede del Consiglio dell’Unione Europea a Bruxelles durante il semestre di presidenza italiana e nel parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra, sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, è diventato un’opera intitolata Rebirth, costruita con 193 pietre, una per ciascun paese membro dell’ONU.

Pistoletto - terzo paradiso louvrePistoletto - terzo paradiso louvre
Pistoletto, Terzo Paradiso, installazione al Louvre (Parigi) – ph. Flickr

Il Terzo Paradiso è arrivato anche a Napoli: Pistoletto (che è anche autore di Stazione 1 e 2 alla fermata della Metro 1 di piazza Garibaldi) ne ha regalato una versione alla Fondazione Foqus nel cuore dei Quartieri Spagnoli (2017).

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Terzo paradiso alla Fondazione Foqus – ph. Foqus

L’opera è composta dalla sagoma del Terzo Paradiso posta su uno specchio di 360x240cm, sul quale la cittadinanza ha potuto scrivere o lasciare una firma con pennarelli indelebili. Lo specchio è orientato in modo riflettere la vita del vicolo fuori dalla Fondazione, in un processo di scambio osmotico tra “dentro” e “fuori”.

Nello stesso anno, infine, una riconfigurazione del simbolo del Terzo Paradiso è stata scelta come logo della missione spaziale VITA, portando la bellezza e l’utopia dell’arte di Pistoletto tra le stelle.

Per Bolaffi ha realizzato la copertina Acquario, edita nella serie di multipli d’arte dedicata ai Segni dello Zodiaco.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]