Joseph Beuys, Mario Schifano, Robert Rauschenberg, Jim Rosenquist, Ugo Nespolo, Edward Kienholz: sono gli autori della serie Bolaffi dedicata ai Sensi che, significativamente, non sono solo cinque ma sei.

Quando si sente parlare di “sesto senso“, in genere si pensa ad una qualità legata all’intuizione, che abbia una matrice quasi medianica. In realtà, se è vero che in natura i sensi sono solo cinque  – udito, gusto, tatto, olfatto e vista – qualunque capacità che vada oltre quelle canoniche può essere classificata come sesto senso.

Nel caso delle copertine Bolaffi, se ne trova uno dalla natura assolutamente triviale, ma proprio per questo molto significativo: il Senso degli Affari.

I cinque sensi: artisti a confronto

L’udito viene rappresentato da Joseph Beuys attraverso un suo ritratto con delle vistose cuffie. D’altra parte, quale migliore soluzione per l’artista-sciamano, abituato ad usare se stesso come medium?

Il gusto di Mario Schifano, invece attinge ad una delle basi della Pop Art, ovvero la ripetizione. Una bocca  femminile assaggia diversi cibi, evocando inevitabili allusioni sessuali, sia per la natura di ciò che viene mangiato che l’aspetto aspetto ammiccante delle labbra, coperte da un rosso brillante. Una provocazione che ben si addice alla personalità esuberante dell’artista maledetto della Pop Art italiana.

Il mito della Pop Art statunitense, Robert Rauschenberg, propone invece un’opera dai toni piuttosto tenui. Il suo Tatto evoca per lo spettatore un tocco ruvido attraverso pieghe e increspature.

James Rosenquist, altro grande esponente del Pop statunitense, realizza l’Olfatto attraverso una composizione policroma frammentata, che sembra increspare la superficie ed è accompagnata da un’essenza profumata.

Il poliedrico Ugo Nespolo regala alla vista il rosa squillante di un volto su cui campeggia un gigantesco occhio, contornato da ciglia che sembrano foglie. Nella sua pupilla, anch’essa dall’aspetto “vegetale” si riflette la visione di un dipinto dall’aria ottocentesca, un intrico di corpi femminili che evocano la purezza compositiva di Ingres.

sensi

Il sesto senso: i dollari di Edward Kienholz

Il Senso degli affari è invece affidato ad uno degli artisti che maggiormente si è schierato contro il mondo delle merci e dei materiali industriali, tanto cari – rispettivamente – alla Pop Art ed al Minimalismo: Edward Kienholz.

Polemico narratore del lato oscuro e patologico del modello economico, sociale e culturale statunitense, Kienholz usa per rappresentare questo particolare sesto senso una cifra apparentemente iperbolica, subito negata dalla scritta in piccolo che la sovrasta: One Five Thousandth of $ 200.00 è infatti pari…a 4.