Wolf Vostell, dal Dé-collage al Museo

Wolf Vostell è passato alla storia come inventore del Dé-collage elettronico e, in contemporanea con l’altra sponda dell’Oceano, dell’Happening. Tuttavia, la sua arte non si esaurisce in questi due momenti: è stato infatti un artista poliedrico, un viaggiatore instancabile ed un coraggioso sperimentatore.

Nato a Leverkusen (Germania) nel 1932, Wolf Vostell si dedica all’attività artistica a partire dagli anni Cinquanta. Nel 1953 comincia un apprendistato come litografo e studia all’Accademia di Arti Applicate di Wuppertal, completando la sua formazione prima alla École Nationale Superieur des Beaux Arts di Parigi ed infine alla Accademia di Belle Arti di Düsseldorf.

“Libra”, l’opera di Wolf Vostell per Bolaffi Arte. L’opera è tratta dalla collezione “I segni dello zodiaco”.

Negli anni Sessanta è una figura di riferimento del movimento Fluxus, nato col proposito di annullare le differenze tra i vari generi artistici in nome di una assoluta libertà di espressione e di un rapporto primario tra arte e vita. Insieme a lui, figurano artisti del calibro di Nam June Paik, Allan Kaprow, Yoko Ono, Joseph Beuys e John Cage.

La poetica di Vostell e il Dé-collage elettronico

La filosofia artistica di Vostell si basa sull’idea che la distruzione percorra tutto il XX secolo. La sua invenzione artistica più celebre, il Dé-Collage elettronico, consiste nel prendere immagini dalla tv commerciale, isolarle e “ricomporle” in sequenze nuove ed originali.

Deve il suo nome ad un…incidente: nel settembre del 1954 Vostell legge sulla prima pagina di Le Figaro che un aereo è precipitato subito dopo il decollo, ovvero peu après son décollage. L’ultima parola colpisce la sua immaginazione: significa strappare cose incollate e morire, e rappresenta ai suoi occhi il processo distruttivo della vita.

Il Museo Vostell Malpartida

 

 

Spirito inquieto, Vostell viaggia molto fino a stabilirsi in Estremadura, comunità autonoma della Spagna e terra natale della sua compagna, Mercedes Guardado Olivenza.

In particolare, resta folgorato da Los Barruecos una conformazione naturale formata da massi globulari di granito affacciati lungo il fiume Salor, utilizzata – tra le altre cose – come campo di battaglia nella settima stagione di Games of Thrones.

Proprio in un antico edificio dei Los Barruecos, in origine usato per la lavorazione della lana, fonda il Museo Vostell Malpartida, inaugurato nel 1976. I suoi spazi ospitano incontri d’arte, mostre temporanee, un archivio dell’Happening ed uno spazio dedicato alla documentazione dell’antica fabbrica e della vita pastorale.

Per Bolaffi, nel 1975 Vostell realizza la copertina con il segno zodiacale della Bilancia. Questo multiplo d’arte è acqistabile online sul sito Marotta Editori.

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